La stele al "Pimpinell"
Il Gruppo
1975
MONUMENTO ALL'ALPINO AL "PIMPINELL"
Cosi dopo aver parecchio riflettuto, il "Consiglio" negli anni 1969-1970, quando il Capogruppo era Rossi Gian Alessio, decise per una soluzione ardita e coraggiosa: erigere un monumento in cima al monte Colletto localmente detto "Pimpinell," interamente in territorio alzanese e punta culminante della costa spartiacque fra le valli del torrente Nesa (versante del Monte di Nese) ed il torrente Diebra (versante d'Olera). In posizione dominante, nei giorni di buona visibilità, il panorama si estende a 360°, e oltre la pianura sono visibili gli Appennini ed il Monviso . E' raggiungibile a piedi in circa 30 minuti per prati e boschi dal parcheggio di Monte di Nese. Ricorda l'alpino Agostino Tironi in occasione del restauro eseguito nel 2003.
Il "Pimpinell" fu realizzato nel 1974-75 per volere del Gruppo Alpini di Alzano capoluogo unitamente alle frazioni del comune. Il suo massiccio basamento in cemento armato di m.4,02x1,74 x 2,06 e i due pennoni alti 16 metri svettano nel cielo collegati tra loro in basso da una grande croce ed in alto da una stella; una vera opera d'arte ideata e realizzata dall'artista del ferro battuto Pietro Bassi, allora consigliere del Gruppo Alpini, scomparso nel 1980. L'opera è inserita anche nel suo libro postumo tra le creazioni più significative.
La struttura metallica è stata realizzata nelle officine "Pacchiana & C di Nembro. Racconta il sig. Claudio Pacchiana, "ricordo quando mi fu offerto di realizzare il progetto, vidi i disegni e il modellino e subito mi affascinò l'idea di eseguire quell'opera d'arte; parlai con i miei fratelli e ci mettemmo subito all'opera. La struttura in lamiera di ferro, è stata ossitagliata, calandrata e assemblata in più pezzi per poter essere trasportata in quel luogo di non facile accesso, di seguito i tronconi sono stati montati e saldati sul posto".
2020
il Monumento rimesso a nuovo
Constatato il deterioramento della stele e l’ammaloramento del manufatto, il Consiglio Direttivo nella seduta del 3 settembre 2019 ha deliberato di dare corso, nella primavera/estate del 2020, alla capillare ristrutturazione del monumento. Valutati i preventivi di spesa una squadra di Soci Alpini volontari, coordinati dal Consigliere Barnaba Licini, si è resa disponibile ad affiancare gli operai delle ditte incaricate alla “rimessa a nuovo” del monumento.I lavori sono iniziati il giorno 1°agosto 2020 con la rimozione dall’area monumentale di numerose pietre per consentire l’accesso dei mezzi per l’innalzamento dell’impalcatura. Si è provveduto all’eliminazione della ruggine, alla sabbiatura di tutta la struttura, all’applicazione del fondo antiruggine e successive tre mani di vernice. Al basamento, dopo accurata pulizia, è stato applicato uno strato impermeabilizzante e poi verniciato a base di silicati.
Vernice anticorrosione è stata applicata ai simboli e scritte esistenti sulle pareti verticali del basamento. Il 18 settembre 2020 con la definitiva rimozione dell’impalcatura il monumento, che vigila dall’alto del Pimpinell, è stato riportato al suo originale splendore.Che il nostro monumento, che rappresenta tutti i Caduti Alpini, porti ad intime riflessioni tutti coloro che con rispetto l’ammireranno.
Si ringraziano:
l’Amministrazione Comunale di Alzano Lombardo,
l’Alpino Domenico Bosatelli
Le ditte esecutrici dei lavori:
Sabbiature Emilio Colleoni,
Pittore Giuseppe Adobati,
C.A.C.O. Ponteggi di Luca e Celestino Baggi,
Restauro stella Silvio Tironi,
Pittura basamento F.lli Zenucchi;
i Soci Alpini volontari:
Consigliere Barnaba Licini e Agostino Tironi
coordinatori dei lavori,
Consigliere Mirko Andreini per i lavori elettrici,
Consigliere Giuseppe Licini collaboratore,
Maurizio Berizzi collaboratore,
Mario Boschini collaboratore,
Laura Curnis per taglio dell’erba,
Samuele Curnis per il trasporto con mezzo meccanico del materiale e dei ponteggi,
Paolo Gandelli collaboratore,
Stefano Tagliaferri per i lavori in ferro;
il personale volontario incaricato del trasporto dei materiali:
Claudio Curnis, Federico Volpi, Eros Zamboni.