Menu principale:
Il giorno dopo la sfilata del nostro 80°, grazie ad un’occasione avuta tramite il Presidente Provinciale degli Artiglieri di Bergamo, Loredano Signorelli nostro concittadino, siamo partiti per gli Stati Uniti nello stato dell’Arkansas, capitale Little Rock, base militare Camp Robinson.
Il nostro gruppo era aggregato alla squadra dei partecipanti alle gare di tiro che si svolgono ogni anno tra varie nazioni. L’Italia era rappresentata da alcuni civili, poliziotti, un militare elicotterista e carabinieri. Per noi non partecipanti alle gare, tramite il Console Onorario ing. Passoni di Milano, erano stati programmati vari incontri con le maggiori autorità dello Stato (le foto mostrano alcune delle autorità incontrate).
Ogni giorno avevamo appuntamenti o visite alle basi militari, musei, mostre, circoli culturali e associazioni. Il vice Governatore Rockefeller, membro della nota famiglia, ci ha accolti con un entusiasmo insolito, che poi abbiamo capito quando disse che era di origine italiana, e con uno stentato italiano volle dirci quanto amava l’Italia.
Sempre con il nostro inseparabile cappello alpino, molto apprezzato, oserei dire “invidiato”, tanto che abbiamo faticato non poco riportarlo a casa: tutti lo volevano come souvenir, soprattutto quando nella base aerea abbiamo incontrato dei vecchi piloti che avevano paracadutato i nostri “parà” alpini all’Alpe di Siusi.
Alloggiavamo nella caserma della base rigorosamente in divisa militare con le insegne dell’Italia; stesso obbligo per le nostre mogli che per nulla imbarazzate hanno indossato per 16 giorni con disinvoltura la divisa e il berretto militare.
Suggestiva è stata la cerimonia di apertura delle gare con i partecipanti dei vari continenti. Ci siamo schierati allineati in un grande salone mettendoci sull’attenti ogni volta che lo speaker chiamava la nazione partecipante, mentre un rappresentante andava a posizionare sul palco la bandiera del proprio paese.
Quando è stato pronunciato il nome Italia e un giovane Sottotenente dei Carabinieri è sfilato con il nostro vessillo accompagnato dall’inno d’Italia, abbiamo sentito l’orgoglio d’essere Italiani fieri del nostro Paese.
Al termine delle gare in un grande salone dell’hotel abbiamo partecipato alla cena del “gran galà” tutti vestiti a festa con il nostro inseparabile cappello alpino e abbiamo assistito alle premiazioni che si sono svolte in un clima di grande professionalità militare, alla presenza delle maggiori Autorità civili e militari del Paese. A noi e alle nostre mogli sono stati consegnati vari attestati e diplomi tra i quali la cittadinanza onoraria e la nomina ad ambasciatori di pace dello stato dell’Arkansas.
Vicecapogruppo di Alzano e partecipante alla spedizione
Pierfranco Marchesi